Marcatore da banco

La marcatura diretta dei componenti è un’attività spesso richiesta nelle applicazioni industriali in cui la tracciabilità è obbligatoria, grazie alla sua capacità di marcare permanentemente la superficie dei pezzi. Tali marcature possono essere ottenute con diverse tecnologie, e non è sempre facile scegliere quella giusta per una specifica applicazione: in particolare, tra tutti i sistemi di marcatura industriale, quelli ad essere maggiormente diffusi sono i sistemi di marcatura a punti e a laser. Ma quali sono le caratteristiche di queste tecnologie, riscontrabili con la massima qualità su operatori leader di settore come Sitel MK3?

Marcatura a punti o a laser

Iniziamo con il rammentare che la marcatura a punti è una tecnica che utilizza un perno in materiale rigido – come il carburo – per far “rientrare” localmente il pezzo da marcare. Questo comportamento lascia dei piccoli fori sulla superficie del materiale, tanto da modificarne l’aspetto visivo e la rugosità.  L’impronta è assicurata da un sistema elettromeccanico in grado di effettuare l’attesa marcatura sul componente, ritraendo il design desiderato.

In confronto, il processo sottostante i sistemi di marcatura laser è più complesso e può essere spiegato dall’azione di potenti laser che riescono a riscaldare alcuni materiali, con questi ultimi che subiscono conseguenti modifiche chimiche o meccaniche tali da modificarne l’aspetto visivo e creare, così, la marcatura. Evidentemente, l’attività viene programmata mediante l’uso di un apposito computer.

Applicazioni e scelta

Grazie alla tecnologia su cui si basa la marcatura a punti, questa metodologia viene spesso utilizzata per la marcatura di materiali rigidi come metalli o plastiche dure. Pertanto, questa tecnica si trova frequentemente nell’industria automobilistica e aeronautica.

Ben più ampia è la versatilità dei sistemi di marcatura laser, che possono essere ottimizzati per diversi materiali e, soprattutto, con una gamma di azione più vasta: gli esperti che manovrano le apparecchiature laser possono infatti controllare diversi parametri come la lunghezza d’onda e la potenza del raggio per adattarsi a diverse applicazioni e materiali. Questa importante parametrizzazione rende i marcatori laser la scelta al top per vari materiali, non solo metalli, ma anche ceramica, legno e plastica.

Non solo: possiamo anche sintetizzare affermando che l’utilizzo di sistemi di marcatura a punti è particolarmente indicato per la scrittura di numeri di serie alfanumerici o codici a barre 2D come il DataMatrix. I sistemi di marcatura laser si distinguono invece per la loro capacità di eseguire diversi tipi di codici di tracciamento e di marcature, rendendosi dunque una scelta ben più versatile.

Questo non significa, però, che la marcatura a punti non sia da preferire: il vantaggio principale della marcatura a punti è infatti rappresentata dal loro basso prezzo rispetto ad altre tecniche di marcatura, con un investimento che, dunque, si rivela redditizio. Tuttavia, a causa del contatto meccanico tra il sistema e il materiale, la punta di scrittura si deteriora rapidamente e deve essere spesso sostituita, determinando così costi ricorrenti importanti e la necessità di una manutenzione costante del sistema di marcatura a punti, che potrebbe poi ricadere sul cliente finale.